Che cosa sono i limiti? Ma soprattutto quali sono i nostri limiti? Esistono veramente? Chi può definirli? Fino a dove possiamo spingerci? Troppo spesso incontro persone che si auto-limitano, si danno degli spazi entro i quali possono agire e che gli stanno palesemente stretti. Si limitano nel sognare, nell’immaginare un futuro migliore, una vita appagante.

In questi giorni sto lavorando alla produzione di una web series, una collezione di video di 3 minuti che da Febbraio pubblicherò sui miei canali social e che racconteranno l’avvicinamento alla mia prossima avventura, che vivrò ad inizio Aprile 2020: la Marathon Des Sables. La Marathon Des Sables è una corsa sulla distanza di 250 km che si svolge interamente nel Sahara marocchino.

Quando ho deciso di iscrivermi, affascinato da questa sfida, mi sono chiesto se mai sarei stato in grado di arrivare in fondo a quella gara. La distanza più lunga che avessi mai percorso fino a quel momento era stata una Maratona (42 chilometri). Come posso pensare di essere in grado di correre per altri 212 chilometri (per di più in condizioni estreme), se già al termine della Maratona stessa ero letteralmente “da buttare via”?

Ma la risposta fu subito spazzata via da una nuova domanda: se iniziassimo a concepire i limiti come opportunità per crescere e migliorare? Da subito, la scelta di partecipare a questa sfida assunse per me un nuovo significato: dimostrare attraverso la metafora di un’ultra-maratona che, con la giusta preparazione e un adeguato approccio mentale, certi limiti rappresentano solamente barriere che non vedono l’ora di essere abbattute.

Perché se superare un tuo limite non crea danni ne a te ne alle persone che ti sono accanto, ma ti permette di accedere ad un livello successivo di questo “gioco” chiamato vita, allora vale la pena impegnarsi. Non per correre la Marathon Des Sables, ma per fare oggi qualche cosa di nuovo che aggiunga valore alla tua esistenza, finché ci sarà concesso questo privilegio.