Nel precedente articolo abbiamo parlato degli “high performer”, ossia di quelle persone che sono in grado di ottenere risultati positivi fuori dalla norma e, nello specifico, di quali sono quei comportamenti che gli permettono di fare la differenza. Insieme abbiamo capito che la prima abitudine vincente che applicano costantemente è “fare chiarezza”, intesa come quel processo che ti guida a ottenere tutte quelle informazioni rispetto a chi sei, chi vuoi diventare, quali sono i tuoi valori, che cosa reputi importante per te, dove vuoi andare, quali obiettivi vuoi raggiungere, ecc…

Tra gli strumenti chiave per ottenere chiarezza ce ne sono alcuni che possono fare la differenza: tra i migliori, sicuramente al primo posto troviamo le domande. Riuscire a farsi la domanda giusta è tanto importante quanto riuscire a trovare la risposta giusta. Ma da un indagine che ho fatto le persone (in generale) non sono in grado di farsi le domande giuste. A volte ho come l’impressione che non vogliano proprio farsi domande, perché questo significa attivare il pensiero critico, azione non proprio banale per guidare la mente verso ciò che maggiormente desideriamo.

Ho pensato quindi di mettere qui una serie di domande selezionate e utili ad aiutarti a fare chiarezza e a non farti perdere tempo, ma poi ho deciso di non farlo perché il 95% delle persone non gli avrebbe mai dato risposta. E questo lo so per certo: nelle ultime pagine del libro che ho scritto, “Uno alla volta”, ho elencato 23 domande in grado di aiutare i miei lettori a fare chiarezza. Ma la quasi totalità di loro mi scrive per darmi le sue impressioni sul libro, dicendomi che non ha ancora dedicato “il giusto tempo” a scrivere le risposte (e mai lo farà, aggiungo io).

Allora mi sono chiesto: “Come posso aiutare le persone a fare chiarezza, cioè a capire se nella propria vita stanno andando nella direzione giusta e farlo in maniera semplice?” Ho scelto quindi di condividere con te una sola domanda che nel tempo ho scoperto. Oggi è scritta sul muro di fronte al mio letto e ogni sera la leggo per capire se sto andando bene. Penso possa essere universale, perché racchiude tutti i principi di quel concetto di felicità nel quale credo. Penso possa essere per tutti, perché richiede semplicemente un sì o un no come risposta. 

“Ho vissuto appieno oggi? Ho amato oggi? Ho fatto la differenza oggi?”. Non sarà sempre un sì, ma sarà la domanda che ti permetterà di comprendere con chiarezza se sei sulla strada giusta o se devi invertire la rotta per vivere una vita più appagante e soddisfacente. Fanne buon uso, da oggi è tua!


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