Certe intuizioni nascono in un instante, senza preavviso. Qualche giorno fa, sulla sua pagina ufficiale, il mitico Vasco Rossi ha pubblicato un video realizzato da un Circolo di un piccolo paese in provincia di Potenza sulle note di “Vivere”, in cui i protagonisti erano bambini. Ciascuno di loro cantava una strofa della canzone, e tutti lo facevano con quello spirito genuino che contraddistingue i bimbi e che con il tempo noi adulti un po’ perdiamo.

In questi giorni in cui la percezione del “io resto a casa” si è trasformata da “faccio un gesto eroico” a “sono agli arresti domiciliari”, tutti noi ci siamo inventati qualsiasi attività con l’unico scopo di impiegare il tempo a nostra disposizione ed evitare così la percezione che lo stessimo sprecando. Chi non aveva mai preso una padella in mano è arrivato a sfidare i migliori chef del mondo. Chi si era dimenticato l’importanza del mantenersi in forma si è allenato più di un atleta olimpionico. Chi aveva la fortuna di avere un pezzo di giardino ha riscoperto il proprio pollice verde e in qualche caso si è travestito da agricoltore.

Tra le varie attività ti sarà poi, probabilmente, capitato di fare anche un tuffo nel passato. Per diversi giorni, sui social,  siamo stati taggati da amici e conoscenti al fine di pubblicare anche noi una foto di quando eravamo “giovani”. E non abbiamo preso una foto a caso: l’abbiamo scelta con cura, selezionando quella in cui ci sentivamo veramente fighi, belli e apparentemente spensierati.

Io non so quanti anni tu abbia. Trenta? Cinquanta? Settanta? Ho diverse persone che mi seguono, e sicuramente in una forbice compresa tra i 22 anni (mio cugino) e i 67 anni (mio papà)! E se loro non sono gli unici, allora rivolgo anche a te questo messaggio. Non so in quale situazioni tu ti trovi oggi. Sicuramente stai combattendo anche tu la tua battaglia, e qualunque essa sia, credi in te e nel futuro. Guardando quella foto, chiediti: “Che cosa è successo negli ultimi 20 anni della mia vita? Quali sono le sfide che ho dovuto superare per arrivare fino a qui?” Quante volte hai detto: “Questa è quasi impossibile, e alla fine ce l’hai fatta?”

Questo breve articolo non ha l’ambizione di insegnarti nulla, ma piuttosto quella di mandare un messaggio di speranza a chi in questo momento sta subendo gli effetti di un nemico invisibile o sta combattendo la propria battaglia personale, a prescindere dal virus. In qualunque situazioni oggi ti trovi, chiediti: “Tra 20 anni, quale foto vorrò scattare?” Concentrati per un attimo: in quale stato di salute ti troverai? In quale parte dell’Italia o del mondo starai vivendo? Con chi al tuo fianco? In che modo avrai contribuito a rendere unico e memorabile il prossimo ventennio della tua vita? Che cosa avrai realizzato?

Una delle lezioni più importanti che ho imparato negli ultimi anni è che la vita è fatta di momenti. E uno degli elementi che maggiormente ci aiuta a guardare al passato con positività e al futuro con fiducia è quello di non perdere occasione per imparare qualcosa dai momenti che viviamo. Ed ecco allora che ricercare la foto migliore di qualche tempo fa non diventa solamente un modo per ingannare il tempo e condividere bei ricordi, ma anche un modo per dire: “da una situazione simile ci sono già passato e ne sono uscito. L’ho già fatto, so come si fa e lo farò ancora”.

Pensa al tuo passato, a quanta strada hai fatto e credimi: non #andràtuttobene, ma dentro di te hai tutte le risorse per #disegnareunnuovostraordinariofuturo. Perché alla fine lo ha cantato Vasco, e lo hanno fatto anche i bimbi: “Vivere e sorridere dei guai… Proprio come non hai fatto mai… E pensare che domani sarà sempre meglio!”

PS: per vedere il video che ha ispirato questo articolo, clicca qui: https://bit.ly/videovascorossi


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