Immagina per un momento di vivere all’interno di una grande città. Siamo nel futuro: il mondo è cambiato, e con lui anche le regole per vivere. La popolazione si è strutturata in fazioni: per adattarti al sistema, fin da giovane devi scegliere a quale fazione appartenere, e una volta fatta la scelta, non puoi più cambiare. E questa non è un’opzione: o diventi membro di una fazione per sempre, o il sistema ti emargina. Ecco a quale fazione potresti appartenere:

Gli “abneganti“, vestiti di grigio, conducono una vita semplice, umile e altruista. Non sopportano l’egoismo, anzi si fanno spesso carico di aiutare i bisognosi, e anche per questa loro propensione sono al comando del governo. 

I “pacifici”, vestiti di giallo, sono gentili, allegri e sempre disponibili. Credono nella felicità e nell’armonia, rifiutando ogni forma di aggressività, e si occupano di produrre cibo per la popolazione: sono assistenti sociali, consulenti e agricoltori.

I “candidi”, vestiti di bianco, non tollerano l’ipocrisia. Anzi, perseguono l’onestà e la verità ed è per questo motivo che vengono affidati loro i tribunali e la legge.

Gli “intrepidi”, vestiti di nero, sono persone atletiche e coraggiose. Spesso spericolati, sono addestrati a non provare paura. Si occupano di proteggere la città, garantendo l’ordine e la sicurezza.

Gli “eruditi”, vestiti di blu, sono intelligenti e precisi. Perseguono la logica e la conoscenza, dedicandosi spesso alla ricerca e alla cultura: sono insegnanti, scienziati e dottori.

Per comprendere meglio a quale fazione si è più affini, a tutti, te compreso, viene sottoposto un test attitudinale. Alcune persone però, proprio durante il test, scoprono di non avere una sola inclinazione, ma di essere adatte a tutte le fazioni: queste vengono chiamate “divergenti” e sono braccate ed eliminate dalla società perché ritenute una minaccia capace di far crollare l’intero sistema.

Ora, se hai visto “Divergent” avrai capito che la descrizione che ti ho appena fatto è ispirata proprio a questo film. Ambientato in una Chicago del futuro, delimitata da alte mura per difendersi da una non definita minaccia esterna, in un’epoca post apocalittica, il film mostra uno scenario tanto possibile quanto preoccupante.

Probabilmente, mentre leggevi la descrizione delle varie fazioni, ti chiedevi a quale di essa saresti dovuto appartenere con le caratteristiche che ti contraddistinguono. Ma una domanda mi sorge spontanea: e se invece oggi, nella situazione che stiamo vivendo, imparare ad “essere divergenti” non fosse un minus, ma una soluzione per affrontare questo particolare momento storico?

Esistono due modi di pensare: il pensiero convergente è un modo di procedere sistematico che, tramite una serie di passaggi logici, basati su schemi di ragionamento consolidati, ci conduce al risultato finale. È quello che attiviamo, per esempio, quando utilizziamo formule matematiche o procedure standard. Il pensiero divergente, invece, cerca di stimolare in noi delle nuove prospettive, di superare gli schemi di ragionamento ordinari e di spingere la mente in direzioni inesplorate. Questo consente di generare una varietà di ipotesi e di soluzioni che prima non esistevano. Lo applichiamo quando dobbiamo risolvere un problema o quando ci troviamo davanti a un imprevisto.

La storia dell’umanità è ricca di persone che hanno scelto di applicare il pensiero divergente, facendoci fare un grande balzo in avanti: basta pensare ad Albert Einstein, a Leonardo Da Vinci, a Rita Levi Montalcini o a Madre Teresa. I divergenti, potenzialmente, rappresentano sì una minaccia per chi vuole mantenere il controllo, ma a meno che tu non voglia rimanere schiavo di un sistema che ci preferisce sudditi e ignoranti, allora devi impegnarti ad allenare anche tu i tuoi pensieri divergenti. Ecco alcuni modi per farlo:

FATTI DOMANDE INSOLITE | Ogni tanto, metti in discussione il tuo “status quo”, facendoti domande del tipo: “Cosa accadrebbe se non fosse più possibile fare il lavoro che faccio?”, oppure… “Qual è stata l’ultima volta che ho messo in discussione il mio modo di pensare?”.

IMPARA NUOVE COSE | Prova a fare ogni giorno, per almeno un mese, una cosa che non hai mai fatto prima. Lo so che può apparire una cosa un po’ sciocca, ma, come evidenzia Joe Dispenza, nel libro Evolvi il tuo cervello, Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo o facciamo una nuova esperienza, il cervello crea nuove connessioni sinaptiche per formare nuovi schemi o reti neurali; e questo avviene a qualsiasi età.

CAMBIA PUNTO DI VISTA | Le persone “normali” tendono affrontare le situazioni da un solo punto di vista, che, spesso, è il più semplice ed usuale. Le persone divergenti, invece, riescono a descrivere le situazioni da diverse prospettive, anche molto differenti tra loro. La prossima volta che ti trovi a fare una fotografia, prova a cambiare angolazione e inquadratura: ti accorgerai presto di quante possibilità ci siano nel “raccontare” un oggetto o un momento particolare.

CREA CONNESSIONI CREATIVE | I grandi innovatori sono persone capaci di cogliere gli aspetti più “flebili” della realtà e di collegarli tra loro in modo nuovo e inusuale. Puoi allenarti a creare “connessioni creative” frequentando conferenze e corsi in ambiti diversi da quello in cui lavori, oppure creando occasioni di confronto con persone che svolgono professioni differenti.

Diventare (più) divergenti, allora, significa imparare a cogliere la realtà nella sua pienezza, ponendo attenzione agli aspetti meno usuali, riuscendo a pensare fuori dagli schemi e provando a immaginare ciò che nessuno ha ancora intuito. E fintanto che non ci vieteranno anche questo…… decidi anche tu di appartenere alla fazione dei “divergenti”!


VUOI LEGGERE IL PROSSIMO ARTICOLO IN ANTEPRIMA? INSERISCI QUI I TUOI DATI:

[formlift id=”917″]