In un mondo che tenta ogni giorno di diventare sempre più “green”, riducendo al massimo le immissioni di CO2 e attingendo a risorse rinnovabili, c’è un organo (che ciascuno di noi possiede) che è perennemente esposto ad alti rischi di inquinamento: ovvio, mi riferisco al nostro cervello. Forse non ce ne rendiamo conto, ma il tono sensazionalistico degli organi di informazione, il blablabla social-e (troppo spesso sterile e ben lontano dalla realtà), il fruscio di malumore che si respira nell’aria, per non parlare delle relazione tossiche che spesso ci fanno da contorno, sono tutti fattori che influenzano negativamente le nostre capacità cognitive e il nostro benessere mentale.

Ecco perché oggi è diventato fondamentale allenare la capacità di tutelarsi da questo “caos sensoriale” di cui tutti noi siamo “vittime”. L’obiettivo è imparare a proteggersi da quegli elementi, troppo spesso subdoli, che hanno il potere di danneggiarci e indebolirci. Vediamone alcuni e le possibili soluzioni.

INFORMAZIONI TOSSICHE | Da ormai un anno e mezzo noi tutti abbiamo sperimentato quanto una comunicazione “deviata” (e con “deviata” voglio essere gentile) possa fare danni incredibili nelle persone ignoranti (nel senso che ignorano le regole della comunicazione efficace). Le televisioni, i giornali e i siti conoscono benissimo queste regole e in quanto organi di informazione (anche), teoricamente, dovrebbero offrire informazioni. In realtà, da un po’ di tempo a questa parte, tutti vendono pubblicità e per sopravvivere hanno bisogno di audience alti. Come si ottengono audience alti? Ad esempio, generando un clima di terrore, mettendo le persone l’una contro l’altra, fornendo informazioni che incutono timore, paura, preoccupazione. Non dico che dobbiamo smettere di informarci su cosa stia succedendo intorno a noi e nel mondo, ma dico piuttosto che ciò che gli organi di pseudo-informazione vogliono farci credere altro non è che una piccola parte di ciò che dovremmo conoscere. Evitate chi usa le musichette noire nei telegiornali, chi utilizza titoli sensazionalistici sui giornali e chi comunica senza avere la competenza per farlo (ad esempio alcuni siti-spazzatura).

DIPENDENZA DA ALTRA DIMENSIONE | Lo avrai notato certamente anche tu che il tempo che dedichiamo al nostro smartphone è cresciuto incredibilmente negli ultimi anni. Io mi stupisco tutte le settimane quando ricevo il resoconto che mi indica l’utilizzo medio giornaliero del mio iPhone. Ti sei mai accorto che, istintivamente, pochi attimi dopo averlo messo in stand by, lo riprendi in mano in cerca di nuove notifiche? Apriamo tutte le app del mondo e talvolta le riapriamo non appena le abbiamo chiuse. Ci comportiamo così perché questo processo stimola la produzione di dopamina, l’ormone dell’euforia legato al piacere e alla ricompensa. Inoltre, esistono parecchi effetti collaterali derivanti dall’abuso di dispositivi elettronici (come l’iper-produzione di cortisolo, una riduzione della produzione di melatonina, l’esposizione a radiazioni elettromagnetiche non sempre salutari, ecc..). Raccontandoti questo non voglio fare il bigotto: lo so anche io che non ne possiamo più fare a meno. Ma la soluzione c’è ed è quella di eliminare gli eccessi. Per farlo possiamo sostituire le attività che ci portano in un’altra dimensione con qualcosa di pratico da fare nel qui e ora come ad esempio sfogliare un libro, parlare con le persone che sono con noi, fare un po’ di attività fisica, ecc ecc ecc.

PERSONE TOSSICHE | Non esiste fonte più inquinante di una persona che ti parla e che è perennemente negativa, distruttiva e disfattista. Conosco persone che alla domanda “Come stai?” Ti rispondono “Andiamo avanti”. Allontanale dalla tua vita. Persone che quando fa freddo vorrebbero il caldo, e quando fa caldo vorrebbero il freddo. Bannale dalla tua rete. Persone che se non hanno una scusa per manifestare il proprio malessere, se la inventano e ti dicono che dovresti stare attento anche tu, perché è pericoloso. Salutale per sempre. Questo genere di persone ammazza la tua creatività, debilita il tuo sistema immunitario e altro non fa che portare grigio nella tua esistenza. Circondati piuttosto di chi è solare, curioso, entusiasta; di quelle persone che quando ti parlano lo fanno con cognizione di causa e perché sono esperte di ciò che dicono; persone che amano studiare, leggere e documentarsi e quasi mai hanno la ricetta pronta per tutti i problemi del mondo.

IPER-RICERCA DEL PIACERE | Alla fine ci erano quasi riusciti a farci credere che ciò che conta nella vita è la perenne ricerca del piacere. L’ozio, la ricchezza sfrenata, l’ultima moda, l’assenza di fatica, sono tutti ingredienti che generano questa emozione. Ci avevano quasi convinti che “piacere” e “felicità” fossero addirittura sinonimi. Ma se il “piacere” è una delle quattro emozioni primarie (in quanto tale fondamentale, ma non l’unica!), la “felicità” si riferisce ad una ricerca di senso e di significato in grado di elevare noi e gli altri. Ecco perché dovremmo smettere di rincorrere questa falsa credenza, e concentrarci piuttosto in qualcosa che a parità di fatica sia in grado di generarci quel livello di soddisfazione che nutre la nostra parte più profonda. Ad esempio, lavorare a quel progetto al quale teniamo tanto, occuparci di persone che hanno bisogno di noi, nutrire un nostro hobby, e chi più ne ha ne metta.

A volte applicare queste semplici regole appare scontato, ma banale non è: abbiamo il dovere di tutelare la nostra capacità mentale! Lo dobbiamo a noi stessi e alle persone che amiamo. Dobbiamo essere quella miccia in grado di dar fuoco a quel mondo di cartone che vogliono costruire. Dobbiamo essere la leva capace di innescare quel cambiamento che ha il potere di farci essere persone migliori! A buon intenditor…


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