Chi mi conosce sa che il mio animo è decisamente avventuriero. E così, qualche anno fa, di ritorno da un viaggio in treno, mi feci questa domanda: “Ale, quali sono le esperienze che vorresti fare nella vita?”. Una manna per la mia mente che iniziò da subito a fantasticare. Con l’intento di non perdere per strada nessuno spunto, decisi quindi di aprire una nota sul telefono in cui iniziai a fare un elenco di attività, viaggi e avventure che avrei voluto realizzare. Nessuna data di scadenza, il che non li definiva come obiettivi, ma piuttosto una semplice wish-list.
Tra i vari punti dell’elenco, uno dei miei desideri era quello di scalare una montagna oltre i 4000 metri s.l.m.. Ma perché proprio oltre i 4000? Tutte le volte che sono arrivato in cima ad un colle o ad un monte, il mio sguardo si è sempre perso nell’orizzonte. Amo i panorami e le emozioni che questi mi suscitano. Per questo motivo, l’idea di alzarmi così in alto e poter guardare giù mi intrigava parecchio.
Neanche a farlo apposta, tre mesi fa ricevetti una telefonata da Alberto che mi diceva: “Stiamo organizzando un’escursione sul monte Rosa: obiettivo raggiungere Capanna Margherita, a 4554 metri. Ti va di unirti a noi?”. Immediata la mia risposta: “Ci sto. Dimmi quando e lo fisso in agenda”. Il desiderio era diventato ufficialmente un obiettivo: il weekend del 3 e 4 Luglio avrei potuto smarcare un nuovo punto della mia wish-list. Ma qualcosa, purtroppo, andò storto.
Una persona anziana che conoscevo diceva sempre “Temp e cu al fa semper cum’è vor lù” (detto popolare che tradotto significa “Il tempo e il culo fanno sempre come vogliono loro”). Infatti, proprio quel weekend il meteo non prometteva nulla di buono: previste nuvole e nevicate nella notte e nel giorno della risalita. Sentendo le guide alpine che ci avrebbero dovuto accompagnare in alta quota, grandi pericoli non sussistevano, ma sicuramente non ci saremmo potuti godere né il viaggio né il panorama. E così, a due ora dalla partenza, insieme al gruppo optammo per rinunciare e riprogrammare l’avventura per il 28 e il 29 Agosto, con la speranza di essere più fortunati con il meteo.
Ero ad un passo da realizzare un sogno e per un motivo che non dipendeva da me non ci stavo riuscendo. Ritornassi indietro, rifarei comunque la stessa scelta: che senso ha ottenere qualcosa quando sai già che comunque non potrai godere di tutti i benefici che il raggiungimento di quell’obiettivo ti può dare?
L’attesa per il weekend riprogrammato portava con se tanta speranza di vedere previsioni migliori ed fortunatamente è stato così. Domenica 29 Agosto, alle ore 8.15, dopo tre e ore e mezza di scalata in corda sul ghiacciaio del Monte Rosa, raggiungevamo Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa e tra i più alti al mondo. Ad accompagnarci sulla vetta un vento gelido (-14°C segnava il termometro), un sole enorme e una vista da togliere il fiato. Da questa esperienza mi porto a casa alcune lezioni in cui credo fortemente e che ora voglio condividere anche con te!
UN DESIDERIO PUÒ DIVENTARE UN OBIETTIVO | Qualsiasi sia il desiderio che vuoi realizzare, la primissima azione che devi fare è scriverlo: su una nota del telefono, come ho fatto io, oppure su un diario, su un pezzo di carta o sul tuo computer. Sognarlo e lasciarlo solo nei pensieri non è sufficiente. Sembra magia, ma tutte le volte che mettiamo nero su bianco i nostri sogni, le probabilità di realizzarli aumentano. Magari sbagliamo i tempi (spesso succede così), ma prima o poi ce la facciamo. È una questione di focus, ricerca selettiva, attrazione. E quando finalmente quel desiderio avrà una data entro cui realizzarlo, allora potrai dire di avere un obiettivo da smarcare. Desidera ciò che vuoi e preparati per trasformarlo in realtà!
NON PUOI PREVEDERE TUTTO | Ci sono una serie di fattori che sono sotto il tuo controllo e che devi presidiare per aumentare le tue probabilità di successo, e un’altra serie di fattori che non dipendono da te e che hanno comunque un’influenza sui risultati che otterrai. Comprendere questo concetto ti aiuta ad affrontare ogni sfida con il beneficio del dubbio. Non siamo invincibili, e a volte dobbiamo accettare anche le sconfitte. Come quando la prima volta non sono partito per le condizioni atmosferiche avverse, o quando la seconda volta ho rischiato di non procedere per una fortissima emicrania causata dal mal di montagna, risolta poi in extremis grazie ad un moment che aveva un compagno di spedizione. Prevedi ciò che puoi e affronta l’imprevedibile!
ESISTE UNA FATICA BUONA E UNA FATICA CATTIVA | Che tu lo voglia o no, nella vita “fare fatica” è una costante che sperimentiamo in ogni area. Tutte le volte che usciamo dalla nostra zona di comfort ci esponiamo alla fatica. Ma non tutte le fatiche sono uguali: ci sono sforzi che ci portano a realizzare qualcosa di straordinariamente desiderato, e altri invece che portano solo dispiaceri, noie, frustrazioni. Salire oltre i 4500 metri è stata per me una grande fatica, sia fisica che mentale, ma il ricordo che porterò di questa esperienza sarà per sempre qualcosa di straordinario. Decidi tu quali fatiche fare!
AFFIDATI AD UNA GUIDA, SEMPRE | È un concetto che ho imparato da un po’ di anni ormai, ma che questo viaggio mi ha ribadito in maniera ancora più forte. Per attraversare il ghiacciaio del Rosa, ricchissimo di crepacci anche profondi 20 metri, ci siamo affidati alle guide alpine del posto. È vero, un investimento non indifferente, ma anche il modo più sicuro e più veloce per arrivare in vetta grazie alla loro competenza e professionalità. Qualunque sia il settore dove vuoi crescere e migliorare, c’è sempre qualcuno più esperto di te e che conosce la via. Pagare quella consulenza non è mai un costo, ma un investimento che ti tornerà indietro con gli interessi. Seleziona adesso le tue guide!
NON SEI SOLO, MAI | Uno dei momenti più emozionanti di questa esperienza è stato a cavallo tra la notte e la mattinata di domenica, quando alle 4.30 siamo partiti dal rifugio Gnifetti (a 3647 metri) muniti di torce. Dopo una mezz’ora dalla partenza, guardando in basso verso il rifugio, sotto un cielo stellato da brividi, è stato meraviglioso vedere quante cordate erano in viaggio come noi per raggiungere la vetta. Osservare queste serpentine illuminate mi ha fatto ricordare che i nostri desideri sono anche i desideri di qualcun altro, così come le paure. Non siamo i soli ad ambire a qualcosa o a temere qualcos’altro. La magia sta proprio nel condividere il viaggio con chi è simile a noi e gioire insieme. Scegli il tuo gruppo di pari e unisciti a loro!
E tu? Quali esperienze inserirai nella tua wish-list? Fai un elenco di tutte le attività, viaggi e avventure che vuoi realizzare e abbandonati alla magia di questo potente strumento!