A tutti noi è capitato più volte nella vita di trovarci di fronte a un problema apparentemente insuperabile. Qualcuno di noi è riuscito, in quell’occasione, a mantenere il sangue freddo e a trovare soluzioni laddove non pensava esistessero; altri invece si sono arresi, dichiarando il problema invincibile, e facendosi sconfiggere dal problema stesso. Ma esistono davvero “problemi insuperabili”? E quanto incide la nostra psicologia nell’approcciarci ad essi?

Solitamente, quando ci troviamo di fronte a una difficoltà, qualsiasi sia la sua natura (personale, professionale o relazionale), tendiamo ad approcciarci ad essa con una strategia che consideriamo produttiva, vuoi perché ha già funzionato in passato, vuoi perché abbiamo visto altri applicarla con successo. Ed effettivamente, se la strategia che abbiamo scelto funziona, la difficoltà si risolve nel giro di breve tempo.

Alcune volte però queste difficoltà non trovano soluzione al primo tentativo. Quando ciò avviene, una delle modalità che adottiamo con maggior frequenza è quella di continuare a insistere con ciò che ci ha dato riscontro in passato, ma, più lo facciamo, più la difficoltà iniziale cresce, diventando un vero e proprio problema strutturato.

È come se queste “tentate soluzioni fallimentari” avessero il potere di nutrire il problema che stiamo vivendo e lo rendessero più grande e persistente, trasformandolo di fatto in una trappola mentale dalla quale è difficile scappare. Nascono così i problemi che definiamo insuperabili: una difficoltà, una serie di tentate soluzioni fallimentari, il reiterato tentativo di risolverla con le stesse strategie, un muro invalicabile e la luce che si spegne.

Per fortuna, la psicologia e l’allenamento mentale ci vengono in supporto e ci spiegano come sia possibile uscire da questo labirinto.

SE VUOI SCONFIGGERE IL TUO NEMICO, DEVI PRIMA IMPARARE A CONOSCERLO | Molte volte i problemi ci appaiano insuperabili perché non siamo in grado di definirli concretamente. Qual è esattamente il tuo problema adesso? Quando si manifesta? Come funziona? Riuscire a descriverlo in modo preciso è il primo passo che ci permette di risparmiare tempo e mal di pancia inutili. Spesso alcuni problemi ci risultano insuperabili proprio perché rimaniamo troppo vaghi nella loro identificazione.

SPOSTA IL FOCUS DAL PROBLEMA AL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDER ACCADERE | Il dizionario della lingua italiana definisce un problema come “un quesito che attende una soluzione”. Certo è che quando ci troviamo di fronte ad un “problema insuperabile” è nostra credenza pensare che non esistano soluzioni ad esso. Ecco allora un’altra strategia utile: dobbiamo spostare il focus dalla difficoltà che stiamo vivendo ai cambiamenti concreti che, una volta realizzati, farebbero affermare con assoluta certezza che il problema è stato superato. Dobbiamo cioè definire un obiettivo di cambiamento. Cosa ti è necessario toccare, vedere, sentire e provare affinché tu possa affermare che il problema sia stato risolto?

ELIMINA TUTTO CIÒ CHE NON HA FUNZIONATO | Se le tentate soluzioni fallimentari hanno il potere di ingigantire il problema, dobbiamo allora assicurarci di bandirle dalle nostre azioni future, senza ricommettere l’errore di adottarle nuovamente nella nostra strategia. Ecco perché prima di sforzarci di capire come risolvere il nostro problema, dovremmo soffermarci su cosa non ha funzionato fino a questo momento e fare chiarezza sull’inefficacia di questi tentativi. Chiediti: che cosa ho messo in campo fino ad oggi che non ha funzionato? Perché non utilizzerò più questa strategia?

PEGGIORA VOLONTARIAMENTE IL PROBLEMA | Questa tecnica, così cara al Professor Giorgio Nardone, ha l’effetto di creare un’avversione verso tutte le possibili soluzioni fallimentari che altro non farebbe che continuare a nutrire il problema. “Se volessi far peggiorare ulteriormente la situazione invece di migliorarla, come potrei fare?” Rispondere concretamente a questa domanda paradossale ha lo scopo di creare una forte leva propulsiva verso il cambiamento, allontanandoci di fatto dal problema stesso.

IMMAGINA DI AVER RISOLTO IL PROBLEMA | Un altro stratagemma mentale è quello di immaginare “lo scenario oltre il problema”, che in altre parole significa visualizzare di aver già risolto il problema e di aver raggiunto l’obietto di cambiamento che ci eravamo posti in anticipo. Lo scopo qui è quello di convincere la nostra mente ad immaginare quali sarebbero tutte le caratteristiche della situazione ideale. Fare questo ci aiuterà a selezionare tutti gli aspetti che possiamo realizzare concretamente.

AFFRONTA IL PROBLEMA UN CAPITOLO ALLA VOLTA | “Anche il viaggio più lungo inizia dal primo passo”. Una volta selezionati tutti gli aspetti che possiamo applicare per andare verso la risoluzione del problema inizia la fase dell’azione. È importante concentrarsi all’inizio su azioni piccole e semplici da applicare. Una alla volta. E per essere certi di non commettere alcun errore di traiettoria possiamo anche adottare la tecnica che usano gli scalatori quando voglio raggiungere la cima di una montagna: invece di partire dalla base della montagna, nello studio del percorso da seguire, partono dalla vetta e procedono a ritroso fino al punto di partenza.

SCOMPONI IL PROBLEMA E AGGIUSTA IL TIRO | Nel caso di un problema complesso, che richiede una serie di soluzione in sequenza, una buona pratica è quella di scomporre le varie difficoltà e affrontare da subito quella più accessibile al momento. Una volta risolta la prima, si passa alla seconda, mantenendo comunque il focus sull’obiettivo finale. L’intento è quello di correggere il tiro progressivamente, affrontando via via i cambiamenti che si presenteranno verso la risoluzione.

Ricorda: un problema esiste solo se esiste la sua soluzione. E se quest’ultima non c’è, potrai affermare che non ti trovi di fronte a un problema ma a un dato di fatto. Segui le istruzioni e diventa un super problem solver seriale!


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