A fine Dicembre 2019 decisi che avrei dato vita a questo blog. Il fine ultimo? Condividere con le mie persone tutte le tecniche di crescita personale che conosco, oltre alcune storie (di uomini e donne straordinarie) che hanno il potere di ispirare chi le legge. L’obiettivo che mi diedi, a partire dal 1 Gennaio 2020, fu quello di scrivere per almeno 2 anni un articolo a settimana (che tradotto significa 105 articoli in 105 settimane, trattando 105 argomenti diversi).

Ricordo ancora che all’inizio ero entusiasta di questo nuovo progetto. Avevo molti temi da trattare ed ero felice di condividere argomenti utili e allo stesso tempo sconosciuti ai molti. Ma man mano che le settimane passavano, gli argomenti che avevo in mente in principio andavano esaurendosi. Dopo i primi 4 mesi avevo pubblicato già una ventina di articoli e fu quello il momento in cui iniziai a capire che avevo bisogno di titoli nuovi, di storie nuove, di essere originale. Da quel momento iniziò per me un vero e proprio processo di ricerca. La domanda era sempre la stessa: di che cosa parlerò settimana prossima?

La preoccupazione sottostante a questa domanda era quella di non trovare argomenti validi da trattare, e fu proprio per questo che iniziai a cercare spunti in ogni dove: durante le sessioni di coaching con i miei clienti, ascoltando la radio mentre viaggiavo in macchina, leggendo un libro e soffermandomi su alcuni punti particolari, aprendo Netflix e guardando un documentario…Insomma, ogni momento era buono per lasciarmi permeare da una nuova idea per il blog.

Ora, all’alba di questo novantatreesimo articolo, posso dire di aver compreso questo meccanismo: ogni settimana la stessa domanda, e ogni settimana un nuovo argomento dal cilindro. Ma questo processo, questa costante ricerca di nuove idee, mi ha fatto riflettere su un tema in particolare: quando l’ispirazione finisce, come è possibile affrontare con metodo questa crisi? E intendiamoci, per ispirazione che finisce non penso alla mia, quella riferita al blog, ma a quella che ti blocca, che non ti fa procedere, che ti immobilizza e talvolta ti fa anche abbandonare il progetto che avevi iniziato, minando anche l’autostima e l’auto-efficacia che ti eri costruito nel tempo.

Questo problema, quello della perdita di ispirazione e stimoli, è comune nelle persone creative: in chi, per lavoro, è chiamato continuamente a risolvere problemi con nuove soluzioni, ma anche per coloro che devono competere ad altissimi livelli e ogni giorno sono in cerca di nuovi motivi per dare il massimo e continuare a rimanere in alto. Quali sono quindi le 3 azioni chiave che possiamo mettere in campo quando ci sentiamo scarichi e privi di ispirazione? Vediamole insieme.

VALIDARE IL PERCHÉ | Tutte le volte che mettiamo in dubbio una nostra scelta, il passo più saggio è quello di tornare al “motivo” per cui, quel giorno, abbiamo preso quella decisione. Con il tempo noi evolviamo, e con la nostra evoluzione cambiano anche i nostri pensieri. Ma c’è una cosa che resta invariata: i nostri valori, ossia i nostri ideali, e di conseguenza anche i nostri “perché” più intimi. Se il motivo che ci aveva spinti in una determinata direzione è ancora valido, allora la perdita di ispirazione va interpretata come una fase passeggera tipica di ogni percorso di crescita. Se invece il motivo che avevamo abbracciato al momento della decisione non ha più significato per noi ed è lontano dai nostri sentimenti e dai nostri valori, allora è arrivato il momento di fermarsi e trovarne uno nuovo capace di riaccendere la luce. Non è semplice, ma è possibile!

STACCARE PER UN BREVE PERIODO LA SPINA | Ostinarsi altro non fa che aumentare la frustrazione. La creatività è una sfera di energia che ha bisogno di ricaricarsi continuamente di nuova linfa. Ecco perché ogni tanto abbiamo bisogno di prenderci una pausa dai nostri impegni senza per forza accusarci di perdere tempo o di allontanarci dall’obiettivo. A volte bastano pochi giorni alternativi: una vacanza, un altro sport, un’attività ludica, una passeggiata in mezzo alla natura, passare del tempo con la propria famiglia. Banalmente, staccare la spina per un breve periodo. Io li considero momenti di recupero, in cui talvolta abbiamo l’impressione di tornare indietro, ma che in realtà altro non sono che attimi in cui prendere la rincorsa per saltare ancora più in alto.

CONDIVIDERE IL “MOMENTO NO” | I super-uomini e le super-donne esistono solo nel mondo della fantascienza. Non ho ancora conosciuto essere umano che non abbia attraversato un momento di crisi, e proprio quando questo avviene la tendenza comune è quella di isolarsi, di chiudersi in se stessi, di allontanare le persone amate. Ma questa non è la soluzione, anzi. Rinchiudersi dentro la caverna altro non fa che spegnere completamente quella sfera di energia di cui abbiamo bisogno. Piuttosto, e in qualche modo anche in maniera contro-intuitiva, il metodo migliore per ritrovare un certo slancio è quello di munirsi di coraggio e condividere il proprio “momento no” con le persone a noi vicine. Già solo per il fatto che ne stiamo parlando, stiamo portando fuori da noi le nostre emozioni negative e creando spazio all’interno per qualcosa di generativo. Oltre al fatto che, quando ne parliamo, noi stessi ascoltiamo le nostre parole che sono ben diverse da quelle che ci passavano per la mente poco prima.

Per cui, la prossima volta che penserai di aver perso l’ispirazione, ricordati di questi suggerimenti. Possiamo perdere l’ispirazione per un periodo, ma una cosa non dobbiamo mai perdere: la fiducia di ritrovarla!


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